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Ti presentiamo Andrea, il nostro responsabile per la transizione al Cloud

Da qualche tempo in Bludata, in mezzo a tanti volti giovani, è comparso un volto più maturo: Andrea Boschin. Per presentarvelo, gli abbiamo fatto un’intervista: quattro domande che svelano chi è e anche qualche anticipazione su importanti progetti a cui stiamo lavorando. Ecco l’intervista!

Chi sei e cosa fai in Bludata?

Mi chiamo Andrea Boschin e lavoro nell’ambito del software da quasi 25 anni. Dal 2007, per 10 anni, sono stato Microsoft Most Valuable Professional, collaborando così con i team di sviluppo Microsoft e con le community di sviluppatori. Ho ricevuto il titolo per l’aver fondato e avviato lo user group veneto XeDotNet e per la mia attività di forum, articoli e talk tecnici in conferenze e meeting nazionali e internazionali. Questo mi ha dato l’occasione di parlare con i team di sviluppo Microsoft, di entrare in contatto con le più moderne tecnologie in ambito software e di aiutare molte aziende ad introdurle nel loro processo produttivo. Sono entrato in Bludata con la responsabilità di guidare la transizione dei nostri software verso le più moderne soluzioni Cloud e di strutturare una architettura che aiuti l’azienda a dare soluzioni sempre in linea con le esigenze di un mercato che è in costante evoluzione.

Cosa ti piace fare?

Ho la fortuna di poter dire che la mia passione coincide con il mio lavoro tanto che spesso mi dedico allo studio e alla programmazione anche nel mio tempo libero. Questo non mi impedisce di coltivare altri interessi. Sono una persona molto attiva che ama viaggiare ogni volta che è possibile. Approfitto dei viaggi per alimentare la mia passione per la fotografia e il video making e per conoscere e vivere le usanze di altri popoli. Amo cucinare e sperimentare la cucina di ogni luogo. Inoltre, ballo da molti anni Kizomba (un ballo di coppia di origini Angolane) e Latino-americano (salsa e bachata). Amo infine fare lunghi trekking e talvolta ferrate nelle Dolomiti soprattutto in sentieri poco battuti dalla folla.

Quali obiettivi hai?

Nella mia vita certo di perseguire il mio “Ikigai”. Nella vita privata cerco sempre ciò che mi può arricchire intellettualmente e che mi consente di vivere ogni momento con intensità. Mi piace passare il tempo in compagnia, magari davanti ad una birra e cerco di supportare sempre mia figlia nella sua vita. Professionalmente desidero scegliere le migliori tecnologie che possano aiutare l’azienda a crescere e implementarle in modo pulito ed efficiente. Paragono il mio lavoro ad una attività sartoriale in cui creatività e tecnica collaborano per il miglior risultato.

Come pensi di raggiungerli?

Mi piace spesso ripetere un divertente modo di dire: “Sai come si mangia un intero elefante? Un boccone alla volta”. Ogni problema può sembrare difficile da risolvere se guardato nella sua interezza, ma se lo affronti un pezzettino alla volta, non solo puoi renderlo più semplice ma, soprattutto, puoi trovare soluzioni creative che danno risposte più efficaci ed innovative. Questo modo di lavorare si sposa alla perfezione con l’architettura del software e con i metodi Agili che nel tempo sono diventati uno dei miei più fedeli alleati. Pensare alle piccole cose, collocandole all’interno uno schema più grande che sia in grado di tenerle assieme in armonia è la chiave per rendere il software resiliente ed efficiente. Il crearlo gradualmente, per piccoli passi, dando priorità a ciò che serve realmente è l’unico modo ragionevole di realizzarlo.

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