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Facebook e Instagram lasceranno l’Europa?

Qualche giorno fa sono esplosi in Rete una serie di articoli dai titoli allarmanti, ma tutti con un dubbio comune: che Meta voglia chiudere Facebook e Instagram in Europa?

Molti giornali infatti – anche tra i più blasonati – hanno iniziato a diffondere la concreta possibilità che la società “social” per eccellenza, una volta chiamata Facebook inc. e oggi Meta, possa decidere di abbandonare il vecchio continente e quindi “chiudere” gli accessi anche in Italia.

Da dove nasce tutto questo? E, soprattutto, qual è la verità?

Cerchiamo di fare chiarezza.

L’interpretazione superficiale di un documento ufficiale…

Come ben spiegato da un’articolo del Sole 24 ore, tutto nasce da un’interpretazione a dir poco frettolosa di un documento inviato, come da prassi, da Meta Inc. alla Sec, ovvero l’autorità americana garante del mercato.

In questo file si può leggere che, senza una regolarizzazione del passaggio dei dati da Europa e USA,  Meta dichiara:

«non saremo più in grado di offrire alcuni dei nostri prodotti e servizi più importanti, compresi Facebook e Instagram, in Europa, fatto che influirebbe materialmente e negativamente sulla nostra attività, sulla nostra condizione finanziaria e sui risultati delle nostre operazioni».

Una comunicazione dovuta insomma, specialmente agli investitori, ma che non ha niente a che vedere con un’immediata minaccia di “smantellamento” in territorio europeo.

Ricordiamo inoltre che l’Europa, con i suoi 427 milioni di utenti attivi mensilmente solo su Facebook, rappresenta un mercato fondamentale per il business di Meta, di cui difficilmente potrebbe fare a meno, ancor più dall’oggi al domani.

Insomma, come credere che una società che nel solo 2021 ha generato una revenue superiore ai 117 miliardi di dollari sia disposta ad abbandonare una delle principali fonti di guadagno?

La stessa società Meta chiarisce: nessuna minaccia di lasciare l’Europa

E se non fossero le stesse ragioni di business a far dubitare della notizia, arriva anche il protagonista a chiarire la posizione con un comunicato ufficiale.

Meta chiarisce che non solo non ha alcuna intenzione di “ritirarsi” dall’Europa, ma, basandosi come molte altre aziende sul trasferimento di dati tra l’Unione Europa e gli Stati Uniti per poter offrire servizi globali e seguendo le regole europee per farlo, ha bisogno di trasparenza, regole globali e protocolli chiari da seguire.

Nel frattempo, si limita a monitorare la situazione e l’impatto che tutto ciò può avere sul proprio business e a informare, come di dovere, i soggetti interessati – tra i quali i propri investitori, ma non solo – sulle possibili evoluzioni.

Al momento infatti la situazione è a dir poco confusa, non ultima novità a complicare il tutto è la sentenza della Corte di Giustizia Europea che ha invalidato il Privacy Shield, ovvero l’accordo fra Bruxelles e Washington che regola il trasferimento dei dati fra USA e Unione Europea.

Insomma, niente di cui preoccuparsi al momento lato utente, mentre lato azienda che con i social vuole generare business la faccenda si fa sempre più complessa;

i giganti del digital, come Meta e Google, sembrano correre a una velocità con la quale i vari governi non riescono a stare al passo.

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Veronica Gentili

Imprenditrice digitale, consulente e formatrice specializzata in Social Media Marketing, autrice di 4 best seller di settore.
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