Poter partecipare a un concerto attraverso il proprio ologramma, restando seduti sul divano del soggiorno;
giocare a carte con un amico che vive a migliaia di chilometri da noi dentro una navetta spaziale con vista su Marte, semplicemente indossando un visore;
ritrovarci per la consueta riunione con i nostri colleghi in ufficio con tanto di sedie, tavolo e video-proiettore, ma restando comodamente a casa.
Non sono assurdità da film di fantascienza, né qualcosa che potrà accadere sì, ma in un futuro lontano, si tratta delle esperienze che potremo vivere molto presto, come annunciato dallo stesso Mark Zuckerberg nel Metaverso.
Cosa è questo nuovo mondo?
E soprattutto, cosa ha a che fare con il re-branding della società Facebook, che cambia il nome in Meta?
Il Metaverso, ovvero l’Internet Incarnato
Il Metaverso non è altro che l’intersezione tra Realtà Aumentata, Realtà Virtuale e mondo reale, un nuovo concetto di realtà in cui, indossando degli specifici dispositivi, come i visori VR, è possibile creare mondi nuovi, incontrarsi con amici in spazi di fantasia, ma anche “essere presenti” senza “essere fisicamente presenti” in luoghi lontani da noi, tramite il nostro ologramma.
Zuckerberg lo definisce “Internet incarnato” e basta guardare il video con il quale ha presentato il progetto per capire che si tratta realmente di un nuovo modus vivendi in cui si fatica a capire cosa sia reale, fisico e cosa no.
Tanto forte è la volontà di Facebook di farsi promotore e fautore di questa nuova era post-mobile, da decidere per un cambio nome globale: la società che governa alcuni tra i social network più famosi al mondo quali Instagram, Facebook, WhatsApp e Messenger diventa Meta, cambia logo e inizia a diversificare in modo importante i propri interessi.
Difficile dire se all’origine di questa epocale sterzata ci sia non solo la volontà di render chiara la nuova missione, ma anche quella di riconquistare l’appeal sui più giovani (sempre meno inclini a usare Facebook) e deviare l’attenzione dalle denunce a opera di ex-dipendenti e detrattori.
A oggi, il futuro dell’ecosistema di Mark Zuckerberg è ben tracciato e l’intersezione tra i vari tipi di realtà esperibili è sempre più reale.
Tra possibilità e criticità, cosa ci aspetta?
Questa rivoluzione offre tantissime possibilità (riuscire a stare con i nostri amici e vivere esperienze con i nostri cari anche senza essere spazialmente vicini di per sé può essere un’ottima cosa), ma porge anche il fianco a tante critiche e preoccupazioni: se queste nuove tecnologie finissero per farci diventare ancora più soli e isolati in mondi fittizi? Se questi nuovi mondi venissero usati da persone con cattive intenzioni per manipolare il senso stesso della realtà di ognuno di noi?
Difficile prevedere quali saranno le evoluzioni di tutto questo, certamente si pone una grande sfida per Meta, ovvero quella di bilanciare gli interessi degli esseri umani e la preservazione del loro benessere con la necessità di monetizzare attraverso i servizi offerti.
Il consiglio, per adesso, è quello di tenere gli occhi aperti ed esercitare il nostro senso critico, senza farci sopraffare dalle novità per subirne gli effetti anziché governarli.