L’universo digitale corre alla velocità della luce e al suo interno il mondo social non è da meno.
Di social media ne nascono e vanno in crisi anno dopo anno, eppure ce ne sono alcuni che meritano di essere guardati con maggiore attenzione, non fosse altro per le evoluzioni che il loro successo ci racconta.
Ecco due social network, tra gli ultimi nati, che meritano decisamente uno sguardo in più.
Tik Tok, l’app di video più in voga del momento…tra i giovanissimi
Una quantità incredibile di video brevi, tra i 15 e i 60 secondi con sottofondi musicali ed effetti che generalmente che ritraggono ragazzi/e che ballano e cantano in playback: questo è Tik Tok, l’app nata in Cina appena nel 2016 e che oggi conta oltre 500 milioni di utenti in tutto il mondo (2,4 milioni in Italia).
Gli user, che hanno per la maggior parte meno di 30 anni, sembrano adorare questa sorta di “karaoke visivo”, che permette loro di divertirsi non solo guardando i video generati da altri utenti, ma anche partecipando loro stessi in prima persoona; come per i più famosi social network anche qui è possibile usare gli hashtag, che rendono più facile la ricerca dei contenuti all’interno dell’app.
La piattaforma mette a disposizione non solo una playlist ampissima di canzoni con le quali arricchire i propri video (anche e soprattutto in modalità lip sync, che permette di mimare il canto del brano), ma anche sticker, filtri e strumenti di editing.
Non è un caso che sempre più giovanissimi se ne innamorino, anche se è bene tenerne d’occhio l’utilizzo, che ha già destato non poche preoccupazioni.
E sul piano del business? Beh, per esempio il Washington Post ha il suo account su Tik Tok e conta oltre 54.000 follower e anche Guess ha iniziato a sperimentarne le potenzialità.
Shoelace, il nuovo social network di Google
Dopo il fallimento di Google+, il colosso ci prova di nuovo con Shoelace, un social network che mira a far incontrare offline le persone vicine.
In test al momento a New York, Shoelace nasce per far trovare tra loro utenti con interessi simili e prossimi sul piano geografico attraverso delle attività chiamate “Loop”; gli utenti possono non solo partecipare agli eventi organizzati da altri, ma anche organizzarne di propri e visualizzarli su una mappa interna alla piattaforma.
Ancora non è chiaro se ci sarà un rilascio definitivo, ma è un’app comunque da tenere in considerazione e per ben due motivi: il primo è perché a lanciarla è niente di meno che Google, il secondo perché, proprio come ci sta mostrando Facebook con le ultime modifiche che mettono al centro Messenger e Gruppi, la dimensione intima e privata diventa prioritaria nei social che passano, per mutuare le parole di Zuckerberg, dal rappresentare “una piazza” al diventare “un soggiorno” in cui incontrarci con persone selezionate.
Chissà se queste piattaforme avranno il successo che hanno ad oggi le piattaforme social più diffuse come Facebook, Instagram e WhatsApp, ma una cosa è sicura: i video e gli spazi più piccoli e controllati (es. i Gruppi) rappresentano un’opportunità che anche i brand, piccoli e grandi, dovranno imparare a valorizzare.